Il fantasma di Lauretta Romano di Villa Aurora a Tuglie in Puglia...
Una bellissima villa dagli antichi fasti abbandonata da tempo immemore e uno spettro inquieto che ogni notte si paleserebbe nei dintorni illuminato dalla flebile luce della luna...
Di Andrea Contorni - lunedì 22 gennaio 2024
Questa storia non la conosce nessuno, o quasi, essendo una leggenda locale che non ha mai trovato la grande diffusione in rete o in cartaceo di altri racconti simili. La vicenda di Lauretta Romano è triste e toccante. Quanto capitato a Villa Aurora, in perenne stato di abbandono, è invece un mistero...
Dal momento che non mi prendo meriti non miei, cito subito come sono venuto a conoscenza di quanto andrò a raccontarvi. Tutto nasce da alcune foto di Villa Aurora di Tuglie postate su uno dei tanti gruppi Facebook che frequento. Un utente, commentando, ha segnalato il link del blog "Archivi di Tuglie" curato dal Dott. Lucio Causo un apprezzato storico, ricercatore e scrittore del luogo. E su questo sito è scritta per filo e per segno la storia di Villa Aurora e del suo spirito inquieto. Io ne farò un riassunto ma per i dettagli e anche per vedere una foto d'epoca dell'edificio vi invito a visitare il link che vi allego nelle note a fondo pagina. Intanto inizio col dirvi che Tuglie è un bel comune della provincia di Lecce in Puglia con una storia vissuta intensamente per tutto il periodo medievale e fino al XVIII secolo. Villa Aurora, giungendo dalla strada provinciale per Maglie, si trova poco prima di entrare in paese. È protetta da un muro di cinta e un possente cancello in ferro battuto con uno stemma in alto ne serra l'entrata. Tutto è in stato di abbandono e al solo vedere le fotografie subentra un naturale senso di inquietudine.
Per la datazione del racconto non ho trovato nulla di preciso. Considerando l'architettura di Villa Aurora e il fatto che il narrato che costituisce la mia unica fonte riporta di cavalli e carrozze, presumo che dovremmo trovarci in un periodo variabile tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX. Villa Aurora era una splendida e curata residenza circondata da un giardino pieno di fiori. Apparteneva ai Romano il cui capofamiglia, tal Don Pippi, era un prestigioso notaio e proprietario terriero, un grande lavoratore che ogni tanto amava concedersi qualche svago "festaiolo". E infatti le feste in Villa Aurora erano straordinarie e attiravano ospiti da tutta la provincia. Don Pippi e sua moglie, Lucia, avevano tre figli, Lauretta, la maggiore, Luigi e Federico.
La ragazza, nota per la sua bellezza e il carattere mite e gentile, iniziò a stare poco bene intorno ai vent'anni. Mangiava poco ed era sempre stanca. Quell'anno con la stagione invernale, Lauretta fu spesso costretta a letto, raffreddata e preda della tosse. I dottori non capirono subito la gravità del suo stato di salute. Quando giunsero giorni particolarmente freddi con tanto di neve, Lauretta peggiorò scossa da violenti colpi di tosse e debilitata da una febbre altissima. Fu chiamato un professore da Roma per visitarla. Il medico comprese subito il problema. Lauretta doveva essere ricoverata in un sanatorio romano perché soffriva di tubercolosi polmonare. La tisi o piaga bianca è un'infezione polmonare di origine batterica, una malattia a decorso molto lento e fuorviante ma fatale presente fin dalla Preistoria che infestò, invincibile, l'Europa fino agli inizi del XX secolo. Solo allora il progresso scientifico cominciò a dare le primissime risposte circa la speranza di una cura efficace. Nella Città Eterna Lauretta migliorò e dopo mesi di cure intense e di ricovero fu dimessa. La malattia non poteva dirsi ancora del tutto guarita ma la fanciulla era tornata in forze anche grazie alla costante vicinanza della famiglia. Villa Aurora a Tuglie con le sue comodità, in collina, con il mare vicino e l'aria buona, sembrava essere l'ambiente ideale per favorire la completa guarigione di Lauretta. Con l'estate infatti le cose volsero al meglio. Lauretta stava sempre meglio.
La malinconica vicenda di Donna Lauretta si svolse a Villa Aurora, una ricca residenza di Tuglie in Puglia
Il peggio sembrava essere passato. Con l'autunno Don Pippi e la moglie tornarono in città, Luigi e Federico si allontanarono dalla residenza estiva per studiare. Lauretta al contrario rimase a Villa Aurora con la sola servitù e le infermiere che la seguivano quotidianamente. Il suo umore peggiorò e con l'arrivo dell'inverno anche la sua salute. La ragazza ebbe così una ricaduta. Costretta a letto, preda della febbre, isolata da tutti per paura del contagio, Lauretta piangeva ogni sera il suo destino beffardo. In breve tempo se ne andò tra la disperazione dei propri famigliari. Dopo il funerale solenne e partecipato, Villa Aurora fu chiusa e abbandonata nel giro di pochissimo tempo. Nessuno voleva più soggiornare nella bella residenza dei Romano. In paese iniziarono a circolare voci circa fatti inspiegabili che si verificavano a Villa Aurora. La gente ne fu terrorizzata.
Si raccontava che il fantasma di Lauretta vagasse per le stanze della casa e che ogni notte il suo pianto straziante rimbombasse negli ambienti. Non sapremo mai le ragioni che hanno portato all'abbandono di Villa Aurora. Forse i Romano non ebbero più il desiderio di trascorrere l'estate in un luogo che aveva visto la morte della loro amata figlia, come dargli torto. Con molta probabilità le dicerie di paese alimentate dalla tempestiva chiusura della villa hanno fatto sì che nessuno abbia avuto, negli anni successivi, il coraggio di acquistare e abitare il posto. Sono tutte ipotesi che lasciano il tempo che trovano; l'unica certezza è che ancora oggi diverse persone affermano di aver visto lo spettro di una donna, una dama bianca, aggirarsi nel giardino della fatiscente struttura di notte al chiaro di luna o di aver udito i singhiozzi disperati di una ragazza provenire dall'interno.
Questa leggenda popolare di Tuglie è interessante e suggestiva ma purtroppo manca di qualunque riscontro certo. A differenza di tanti altri racconti di fantasmi trattati su "Storia Misteriosa", che si basano su personaggi storici realmente esistiti e fatti accaduti (ad esempio Donna Cenerina della Rocca di Soragna o Bianca Maria di Challant da Issogne), la vicenda legata allo spirito inquieto di Donna Lauretta è affidata alla sola tradizione orale del luogo di appartenenza. Sono convinto che se mi recassi a Tuglie e chiedessi di Villa Aurora, tutti più o meno mi potrebbero narrare questa storia. Il che fa presumere che quantomeno qualcosa di vero nel susseguirsi dei fatti ci debba essere stato. Da parte mia ringrazio il Dott. Causo per aver per primo scritto del fantasma di Villa Aurora di Tuglie. Io ho riportato la sua versione, ma se qualcuno ne sapesse qualcosa in più, scrivetemi pure!
Bibliografia e sitografia:
- "Villa Aurosa" di Lucio Causo dal sito "Archivi di Tuglie".
- Le grafiche sono pubblicate con Licenza di utilizzo "Canva" regolarmente acquistata.
- Le illustrazioni sono realizzate con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
STORIA MISTERIOSA
« LA MENTE AMA L'IGNOTO. AMA LE IMMAGINI IL CUI SIGNIFICATO È IGNOTO POICHÉ IL SIGNIFICATO DELLA MENTE STESSA È SCONOSCIUTO... »
René Magritte